Melo

Nome botanico: Malus baccata

Famiglia: Rosacee


Breve descrizione:

Al genere Malus appartengono più di 30 specie di piante da frutto oltre ad altrettante specie di piante da fiore. I fiori sbocciano verso la metà di aprile, riuniti in corimbi o in ombrelle, con petali bianchi o rosei.

Area di origine: Europa ed estremo Oriente.


Accorgimenti e cure:

  • Esposizione e luminosità: l’esposizione ottimale è in pieno sole.
  • Temperatura: ll Melo è una pianta propria dei climi temperato-freddi, che mal si adatta a quelli caldo-aridi; per questo in Italia è coltivata soprattutto nelle regioni settentrionali e in Europa nella parte centrale.
  • Substrato: è una pianta poco esigente, occorre solo evitare terreni sciolti o troppo compatti, o con tenore di calcare molto elevato; si adatta bene ai terreni fertili, freschi, ben drenati e di medio impasto.
  • Irrigazione: si consiglia di intervenire in caso di siccità prolungata.

Avversità: 

  • Carenze e fisiopatie possono comportare spaccature dei frutti, cascola dei frutti e rugginosità suberosa. Tra le crittogame sono da ricordare la ticchiolatura e il mal bianco. Tra gli insetti si ricordano la carpocapsa, il rodilegno rosso e giallo, gli afidi grigio, lanoso e verde.
  • Piccoli consigli: è una pianta a crescita piuttosto veloce. Intervenire per eliminare i rami secchi o danneggiati.

Curiosità:

  • Medicina: la pectina contenuta nel frutto ha un effetto saziante ed antidiarroico. Ha un effetto protettivo sulle mucose, infatti, prodotti derivati da questo frutto, sono usati come medicinale naturale in caso di emorragie interne ed esterne.
  • Cucina: le bucce delle mele mature possono essere utilizzate per aromatizzare delle tisane.
 

Fondamentale per il melo è la nutrizione infatti l’apporto di macro e micro-nutrienti, sia a livello dell’apparato radicale sia a livello della chioma, favorisce la precoce entrata in produzione, migliora le produzioni dal punto di vista sia quantitativo sia qualitativo. Mantenere costanti questi parametri negli anni di produzione dell’impianto, rendere sostenibile la gestione del meleto nel rispetto delle condizioni ambientali. Carenze e fisiopatie possono inoltre comportare cascola dei frutti, spaccature, rugginosità suberosa e una ridotta shelf-life.


Intervenire durante il ciclo di sviluppo del melo anticipando e soddisfacendo le diverse necessità nutrizionali della pianta risulta quindi fondamentale. ILSA mette a disposizione dei melicoltori italiani una gamma completa di fertilizzanti e biostimolanti naturali, specifica per le esigenze del melo in ciascuna fase fenologica.

Per aumentare il valore della produzione finale, però, è necessario raggiungere una buona pezzatura dei pomodori e, contemporaneamente, ridurre i fenomeni di spaccature e marciumi, aumentare la consistenza della polpa e favorire una maturazione il più possibile uniforme e contemporanea che riduca i tempi di raccolta. In pieno campo ed in serra, ILSA ha individuato i prodotti giusti nei momenti giusti, per garantire grandi rese e alta qualità dei pomodori.

Concimazione:

  • Alla ripresa vegetativa e in post-raccolta: intervenire al suolo con i concimi organici ed organo-minerali a base di AGROGEL®, gelatina idrolizzata per uso agricolo, ad alto contenuto di azoto e carbonio organici. L’azoto non è soggetto a perdite per lisciviazione e volatilizzazione, per cui questi concimi rispettano l’ambiente e riducono gli sprechi economici. La complessazione degli altri meso e microelementi alla matrice proteica consente una cessione progressiva e modulata, completamente naturale, che prolunga la disponibilità per le piante anche di fosforo, potassio, ferro, zolfo, calcio limitando i fenomeni di immobilizzazione nel suolo. Con i concimi a base di AGROGEL®, viene soddisfatto tutto il fabbisogno nutrizionale della coltura, aumenta la resa produttiva e la qualità del raccolto.
  • Per via fogliare e in fertirrigazione: intervenire con i concimi a base di GELAMIN® e biostimolanti di origine vegetale del programma VIRIDEM®. Matrici esclusive ottenute con processi esclusivi, l’idrolisi enzimatica e l’estrazione in CO2 Supercritica, che consentono di avere alti contenuti di azoto organico e di amminoacidi in forma prevalentemente levogira e di estrarre efficacemente le molecole ad azione biostimolante, come triacontanolo, vitamine, composti fenolici ed altre molecole bioattive. Gli amminoacidi, l’azoto e gli altri elementi assorbiti rapidamente, insieme ai composti ad azione biostimolante, favoriscono un’azione nutritiva, anti-stress e migliorano i parametri qualitativi della produzione finale. La stabilità delle matrici, la bassa salinità e il pH consentono la miscibilità con altri prodotti, anche fitofarmaci, per cui l’applicazione può essere effettuata in occasione dei trattamenti antiparassitari.
Fertilizzanti per questa coltura