Redazionali

Il vero e il falso sui biostimolanti

08/05/2014

Del termine “biostimolante” si è usato e abusato tantissimo finora. Spesso anche a semplici concimi, che hanno il nobile compito di nutrire le piante, vengono attribuite miracolose azioni biostimolanti, evidenti in realtà quando queste non vengono concimate in maniera efficace.
Sono tante le sostanze naturali ad avere una reale attività di stimolo per le piante, ma il vero biostimolante è diverso da un concime, da un agrofarmaco o da qualsiasi altro prodotto.

I biostimolanti sono prodotti, generalmente di natura organica, in grado di incrementare la crescita delle piante e di altri parametri produttivi, a seconda delle esigenze dell’agricoltore. Per questo, a seconda della coltura, l’efficacia di un biostimolante può essere misurata nell’incremento di biomassa, nella maggiore e più uniforme pezzatura dei frutti o nel loro numero (grazie ad una migliore fioritura e allegagione). Anche le caratteristiche qualitative (grado zuccherino, percentuale in olio, ecc…) e la più lunga conservazione in post-raccolta sono dei fattori fondamentale per alcune colture.

I biostimolanti agiscono in modo diverso rispetto ai fertilizzanti, infatti non basano la loro azione sull’apporto di elementi nutritivi, ma agiscono direttamente sul metabolismo primario e secondario delle piante. Inoltre, per esplicare la loro azione, possono essere distribuiti a basse concentrazioni rispetto ai normali concimi. I meccanismi d’azione più frequenti comprendono la stimolazione dell’attività di diversi enzimi della pianta e del suolo, l’incremento della produzione di ormoni naturali (non di sintesi) e di regolatori di crescita. In questo modo, riescono ad avere anche un’azione protettiva per la pianta, rendendola più resistente e pronta a superare gli stress ambientali (sbalzi di temperatura, salinità, uso eccessivo di diserbanti, ecc…).

Per evitare confusione, si è finalmente messa in moto la macchina normativa, con l’obiettivo di attribuire le proprietà biostimolanti solo ai prodotti presenti in specifici elenchi. La regolamentazione dei biostimolanti è in corso a livello europeo, nell’ambito della revisione della normativa sui fertilizzanti da parte della Commissione Europea. In Italia è già possibile verificare quali sono le sostanze aventi queste proprietà, presenti nella sezione “Prodotti ad azione specifica su pianta – Biostimolanti” del D.Lgs. 75/2010. Ai prodotti già presenti, a base essenzialmente di alghe, epitelio animale idrolizzato, erba medica e micorrize, di recente (D.Lgs 10 luglio 2013) è stato aggiunto, al punto 7, l’ “idrolizzato enzimatico di Fabaceae”, in cui il processo di produzione (idrolisi enzimatica e non chimica) risulta determinante per l’ottenimento di un prodotto ad altissima efficacia biostimolante e senza limitazioni d’uso.

Attualmente, ILSA è l’unica azienda in grado di produrre questo biostimolante che, attraverso un differente grado d’idrolisi e l’aggiunta di enzimi specifici, si traduce in tre prodotti, ciascuno con delle peculiarità diverse: ILSAC-ON, ILSAVIS+ e ILSASTIM+.

Questi sono dei veri biostimolanti naturali che consentono di migliorare le produzioni, dal punto di vista sia quantitativo che qualitativo.
L’azione dell’idrolizzato enzimatico di Fabaceae sullo sviluppo vegetativo, sulla fotosintesi e sull’assorbimento dei nutrienti si ripercuote positivamente anche sul valore della produzione finale. La maggiore uniformità di pezzatura, l’aumento del grado zuccherino per uva e frutta, la maggiore produzione di olio nelle olive favoriti da ILSAC-ON consentono ottimi risultati economici. La più alta percentuale di amminoacidi specifici per la frutta permettono ad ILSAVIS+ di avere un ruolo determinante nell’aumento della pezzatura di uva da tavola, pesche, ciliegie, albicocche, mele, kiwi, agrumi e nel favorire il processo di maturazione ottimale, tale da consentire anche una più lunga shelf-life. L’azione fisiologica specifica di ILSASTIM+, infine, consente di ottenere il massimo dei risultati dalle colture ortive, attraverso un effetto starter sull’allungamento delle radici, sull’aumento della biomassa fogliare ma con riduzione dell’accumulo dei nitrati (aspetto fondamentale per le ortive da foglia) e sulla migliore allegagione e pezzatura per le orticole da frutto.

L’ulteriore dimostrazione dell’impegno di ILSA verso lo sviluppo di prodotti naturali e innovativi, utili per un’agricoltura in fase di cambiamento, è la sua presenza all’interno dell’EBIC (European Biostimulants Industry Council), il consorzio europeo di produttori di biostimolanti, che in questi mesi sta definendo il quadro normativo in materia. L’obiettivo comune è di fare in modo che solo chi investe davvero nella ricerca di prodotti che siano, al tempo stesso, utili a potenziare le produzioni, naturali e non inquinanti, possa fregiarsi di questo “marchio di riconoscimento”. E di consentire agli agricoltori che non vogliono trovarsi impreparati al cambiamento (tuttora in atto, in virtù di normative sempre più vincolanti) di impiegare i prodotti giusti … diffidando dalle imitazioni!

Per saperne di più, richiedi e leggi le prove demo e i dossier dei prodotti Ilsa o consulta il sito www.ilsagroup.com