Sorgo

Classe: Monocotyledones
Famiglia: Graminaceae (Gramineae o Poaceae)
Specie: Sorghum vulgare Pers.

Origine e diffusione

Le forme attuali hanno avuto origine nell’Africa occidentale diverse migliaia di anni fa. Dall’Africa il sorgo si è esteso in tutto il mondo. Il sorgo è il quarto cereale per importanza nell’economia agricola mondiale, dopo frumento, riso e mais.
Nelle agricolture del Terzo Mondo la granella viene utilizzata direttamente per l’alimentazione umana. ll sorgo viene coltivato dove l’ambiente è troppo secco per il mais.
Nelle agricolture progredite la granella viene destinata all’alimentazione animale, in concorrenza con quella di mais, di cui ha analogo valore nutritivo. E’ in aumento la destinazione industriale per alcool etilico, biogas e fibra.


Caratteri botanici

Il sorgo coltivato è pianta erbacea annuale con culmo con altezze da 1 a 3 metri, è formato da una serie di nodi e internodi ripieni di midollo che in talune forme è piuttosto secco, in altre succulento e zuccherino. L’apparato radicale è, come quello del mais, fascicolato e formato da radici embrionali e avventizie: più del mais è però espanso in larghezza e in profondità; inoltre le radici sono più robuste e fibrose e dotate di una maggior capacità di cercare acqua. La granella può essere bianca, gialla, bruna, rossiccia, bruno-violacea per la presenza di pigmenti; è priva di glutine. Le cariossidi hanno dimensioni assai variabili, pesando da 15 a 35-40 milligrammi.
Il sorgo ha la caratteristica di mantenere la pianta resta verde quando la granella è matura.
Le molteplici forme di sorgo esistenti possono essere classificate secondo la loro destinazione:

  • Sorgo da scope o saggina (Sorghum vulgare var. technicum). Molto utilizzate in passato negli ambienti rurali per svariati impieghi, principalmente per scope.
  • Sorghi zuccherini (Sorghum vulgare var. saccharatum). Nel secolo scorso grandi speranze furono suscitate circa la possibilità di coltivare il sorgo per la produzione di zucchero. Solo che nel sorgo il saccarosio è sempre accompagnato da notevoli quantità di zucchero invertito che inibisce la cristallizzazione. Pertanto i sorghi da zucchero servono per l’industria dell’alcool o come coltura foraggera da erbaio.
  • Sorghi da foraggio. La pianta del sorgo, sia allo stato giovane che a maturazione lattea o cerosa della granella, si presta assai bene all’alimentazione del bestiame.
  • Sorghi da granella. Vengono coltivati per la loro granella che trova utilizzazione per l’alimentazione umana nei paesi in via di sviluppo o per l’alimentazione del bestiame nei paesi sviluppati.

Esigenze ambientali

Il sorgo rispetto al mais ha maggiori esigenze termiche: per germinare e nascere con accettabile prontezza, ha minori esigenze idriche del mais, è capace di sopportare con danno ridotto le carenze idriche. In terreni profondi e a buona capacità di ritenzione idrica (quindi con esclusione di quelli sciolti) basta che piovano 120-150 mm nei mesi da giugno ad agosto per assicurare rese. Queste condizioni si riscontrano in parecchie regioni italiane centrali o in zone collinari svantaggiate.


Tecnica colturale:

  • Preparazione del terreno
    Si deve favorire l’approfondimento radicale e costituire nel terreno riserve idriche abbondanti. Nei terreni argillosi è necessario che il terreno sia preparato tempestivamente. La perfetta preparazione del terreno è il punto più delicato della coltura.
  • Scelta varietale
    Gli ibridi di sorgo che l’esperienza ha dimostrato essere i più adatti e affidabili in Italia sono quelli corrispondenti a 105-110 giorni convenzionali.
 

Concimazione del Sorgo:

Il sorgo richede 40-60 kg/ha di fosforo e 80-100 kg/ha di Azoto. Data la natura argillosa dei terreni sui quali il sorgo si può coltivare, non è certa l’utilità della concimazione potassica. In pre-semina ed in copertura, intervenire al suolo con i concimi organici ed organo-minerali a base di AGROGEL®, gelatina idrolizzata per uso agricolo, ad alto contenuto di azoto e carbonio organici. L’azoto non è soggetto a perdite per lisciviazione e volatilizzazione, per cui questi concimi rispettano l’ambiente e riducono gli sprechi economici. La complessazione degli altri meso e microelementi alla matrice proteica consente una cessione progressiva e modulata, completamente naturale, che prolunga la disponibilità per le piante anche di fosforo, potassio, ferro, zolfo, limitando i fenomeni di immobilizzazione nel suolo. Con soli due interventi, viene soddisfatto tutto il fabbisogno nutrizionale della coltura, aumenta la resa produttiva e la qualità della granella.

Per via fogliare, intervenire con i concimi a base di GELAMIN®, gelatina idrolizzata fluida per uso agricolo, ottenuta con un processo esclusivo, l’idrolisi enzimatica, che consente di avere un alto contenuto di azoto organico e di amminoacidi in forma levogira. Questi concimi vengono rapidamente assorbiti per via fogliare e svolgono una doppia funzione, nutritiva e biostimolante, favorendo un ottimale sviluppo vegetativo, un’azione anti-stress e aumentando la qualità finale della granella, in termini di contenuto proteico e peso specifico. La stabilità della matrice, la bassa salinità e il pH consentono la miscibilità con altri prodotti, anche fitofarmaci, per cui l’applicazione può essere effettuata in occasione dei diserbi o dei trattamenti fungicidi e insetticidi. 

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