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Buono a sapersi! Olivicoltura biologica? Si può fare e fa guadagnare
05/05/2023
La gestione dell’oliveto con concimi e biostimolanti naturali consente di avere rese e qualità anche superiori al convenzionale. E con un prezzo più alto per le olive prodotte in bio, la marginalità è assicurata.
I numeri dell’olivo biologico in Italia.
Gli ultimi dati Ismea-Mipaaf rivelano una supremazia assoluta dell’Italia in termini di incidenza di superfici destinate all’agricoltura biologica, sia in termini generali che, nello specifico, di olivicoltura biologica. Con circa 2.200.00 ettari, l’agricoltura biologica in Italia incide per il 17,5% sul totale della SAU (Superficie Agricola Utilizzabile), il dato in assoluto più alto in Europa, seguito a distanza dal 10,5% della Spagna, dal 10% della Francia e da una media europea che rimane di circa l’8%.
La superficie italiana destinata all’olivo bio è ormai prossima ai 250mila ettari. Ciò significa il 12% dell’intera superficie bio italiana e poco più del 20% della superficie olivicola totale, a dimostrazione della particolare attitudine di questa coltura ad essere gestita, in maniera efficace, secondo metodi naturali ed ecosostenibili che rispecchiano i principi dell’agricoltura biologica.
Il prezzo delle olive e dell’olio in biologico
In Italia la variabilità di prezzo dell’olio extravergine d’oliva (EVO) biologico è altissima. A seconda della filiera e del canale di vendita, il prezzo può variare da circa 9,5 €/litro nella filiera industriale, fino a superare i 15 €/litro nella filiera corta o nella GDO estera, sempre mediamente più alto dello stesso olio prodotto con metodi convenzionali che, in alcuni casi, può risultare inferiore anche ai 6 €/litro.
Parliamo di “veri” oli extravergini d’oliva, in quanto prezzi inferiori a 4-5 €/litro non giustificano i costi di produzione e sottintendono una contraffazione del prodotto finale con olio lampante.
Il prezzo dipende quindi da vari fattori di mercato ma ciò che incide sul “miglior prezzo” dell’olio bio è sicuramente il prezzo delle olive. Quest’ultimo, che negli ultimi anni è (finalmente) aumentato, valorizzando una vera eccellenza alimentare e premiando chi la produce, ha mantenuto una netta differenza tra i circa 70-80 €/quintale delle olive prodotte in convenzionale e i 90-100 €/quintale delle stesse in regime biologico.
Come coltivare l’olivo in biologico?
L’olivo è tra le colture che più si adatta alla coltivazione in biologico, in virtù delle sue caratteristiche ed esigenze specifiche, in primis la grande tolleranza a situazioni di carenza idrica, che ne permettono la coltivazione anche in condizioni “non irrigue”. Per coltivare bene l’olivo, è necessario conoscere a fondo la sua fisiologia, le sue esigenze e fare attenzione ad alcuni fattori essenziali.
Quale approccio e quali operazioni vanno fatte per coltivare l’olivo in maniera ottimale?
- Favorire una buona luminosità di tutta la chioma e limitare l’alternanza di produzione, obiettivi perseguibili con una corretta gestione della potatura e della fertilizzazione;
- Mantenere un’alta dotazione di sostanza organica nel terreno, che garantisce una migliore fertilità e struttura, con un aumento della capacità del terreno di trattenere acqua e di far circolare l’aria;
- Consentire un approvvigionamento costante e prolungato dei nutrienti, in quanto l’olivo necessita di macro, meso e microelementi in maniera continua durante il ciclo e fino alla fase di invaiatura;
- Sostenere le piante in alcune fasi specifiche, come la fioritura, l’allegagione e lo sviluppo delle olive, fasi che determinano la resa finale in olive e il contenuto e la qualità dell’olio prodotto;
- Prevenire il più possibile eventuali situazioni di stress, sia di natura biotica che abiotica.
Da ciò capiamo come la presenza di sostanza organica e l’applicazione di formulati di origine naturale possano tranquillamente sostenere la coltivazione dell’olivo evitando il ricorso a fertilizzanti chimici e molecole di sintesi che possono avere un considerevole impatto ambientale. Aumenta sempre di più, infatti, il numero di consumatori che non solo chiedono una maggiore sicurezza alimentare (in termini di assenza di residui di fitofarmaci, additivi, conservanti) ma anche una maggiore sostenibilità ambientale dei processi di produzione.
La metodologia ILSA per l’olivo, biologica ed ecosostenibile
E’ una metodologia che prevede l’uso di concimi e biostimolanti di origine naturale e ottenuti con processi produttivi ad alta sostenibilità. Prodotti utilizzabili in agricoltura biologica ma che, in virtù della loro altissima efficienza, vengono sistematicamente adoperati da anni anche in convenzionale.
Le applicazioni al suolo.
Progress Micro, Fertil 12,5, Fertil 10, IlsaLife Plus Zolfo sono alcuni dei principali concimi solidi utilizzabili per la concimazione “solida” dell’oliveto. Sono tutti formulati a base di Agrogel® (gelatina idrolizzata per suo agricolo), matrice di produzione esclusiva ILSA ad alto contenuto di azoto organico e carbonio organico.
La qualità di questa matrice organica, che non ha niente a che vedere con deiezioni animali o rifiuti o fanghi industriali, consente il rilascio graduale e totale dell’azoto organico e un’azione complessante nei confronti degli altri elementi nutritivi. A seconda delle caratteristiche del terreno, i formulati a base di Agrogel® possono essere dati in autunno-inverno o anche tranquillamente in primavera.
Quali sono i benefici dei fertilizzanti a base di Agrogel® per l’olivo?
- Il rilascio completo dell’azoto e degli altri elementi nutritivi alle piante;
- L’apporto di sostanza organica di qualità che migliora la fertilità del terreno;
- Il prolungamento della disponibilità di fosforo, potassio e altri elementi “legati” alla matrice;
- Una nutrizione 100% efficiente ed equilibrata che consente rese buone e costanti ogni anno;
- Una riduzione dello spreco economico e dell’impatto ambientale, in quanto non ci sono perdite di elementi per lisciviazione o volatilizzazione.
Le applicazioni fogliari.
La concimazione fogliare dell’olivo è una pratica che, ormai, è diventata quasi un’abitudine per gli olivicoltori, in particolare per chi non dispone di un impianto di fertirrigazione. La possibilità di usare prodotti a base di Gelamin® (gelatina idrolizzata fluida per uso agricolo) e biostimolanti a base di Idrolizzato enzimatico di Fabaceae, ottenuti attraverso un processo di idrolisi enzimatica e quindi con amminoacidi di qualità e caratteristiche chimico-fisiche ottimali, consente svariati vantaggi in più, rispetto a prodotti minerali o ottenuti con processi produttivi differenti.
Quali sono i benefici dei fogliari di ILSA per l’olivo?
I formulati fogliari a base di Gelamin® e Idrolizzato enzimatico di Fabaceae consentono:
- L’applicazione combinata con rame o altri formulati utilizzati in biologico per i trattamenti antiparassitari, fattore che riduce i costi di applicazione e cosa impossibile con altri prodotti;
- L’applicazione di boro, magnesio, ferro e altri microelementi in specifiche fasi del ciclo colturale, nei momenti in cui l’olivo ne ha bisogno per ottimizzare la fioritura, l’allegagione e la produzione di olio;
- La maggiore tolleranza a stress, sia da abbassamenti termici primaverili, sia da alte temperature e siccità nel periodo estivo, fenomeni che negli ultimi anni sono diventati ormai una consuetudine;
- L’aumento della resa in olive e in olio, in virtù della presenza di amminoacidi, azoto organico, potassio e sostanze ad azione biostimolante che agiscono direttamente sia sull’aumento di volume delle olive che sulla produzione di olio al loro interno.
Quali prodotti fogliari utilizzare?
ILSA consiglia l’applicazione dei formulati a base di Gelamin® Ilsamin N90, Splinter New, Ilsamin MMZ nelle prime fasi dopo la ripresa vegetativa, Ilsamin Boro e Ilsamin Calcio da alternare in pre-fioritura e post-allegagione e Etixamin Bio-K durante lo sviluppo delle olive, il cui alto contenuto in amminoacidi, potassio e zolfo agisce direttamente sull’aumento del contenuto in olio e sulla tolleranza a stress idrico e termico.
L’efficacia di questi formulati viene ampliata dalla combinazione con IlsaC-on, biostimolante vegetale a base di Idrolizzato enzimatico di Fabaceae che, nelle diverse fasi del ciclo fenologico, potenzia l’efficienza fotosintetica, la percentuale di allegagione e quindi la resa finale e, applicato anch’esso durante il periodo estivo, aumenta il contenuto e le caratteristiche organolettiche dell’olio prodotto.
E in fertirrigazione?
Per chi dispone di un impianto di fertirrigazione il vantaggio di conciliare l’apporto irriguo con quello nutritivo viene ampiamente sfruttato con formulati biologici e dalle caratteristiche ideali per l’olivo. Ilsadrip Forte e Ilsadrip Ferro nelle fasi pre-fioritura ed Etixamin Bio-K (utilizzabile anche in fertirrigazione) in post-allegagione apportano tutti gli elementi specifici per aumentare l’efficienza fotosintetica e ottimizzare le fasi di fioritura, allegagione e sviluppo delle olive.
Quindi conviene coltivare l’olivo in biologico?
Certo! Oggi chi passa dal convenzionale al bio non lo fa solo per usufruire di qualche “contributo” in più ma ha la consapevolezza che, con strumenti adeguati, può produrre bene e vendere meglio! I risultati delle prove dimostrative che ILSA ha condotto negli ultimi anni (e disponibili nella sezione “Olivo” del sito) confermano che utilizzando concimi e biostimolanti naturali e ammessi in bio, si ottengono rese elevate e costanti negli anni e maggiori rese in olio al frantoio.
Ma non solo. Anche i parametri di qualità (acidità, numero di perossidi, contenuto in polifenoli, steroli, tocoferoli, ecc.) risultano migliori rispetto all’uso di prodotti di sintesi, il che permette di valorizzare ancora di più il prodotto finale e distaccarlo fortemente dalla concorrenza.