Redazionali
Amminoacidi - qual è il loro ruolo nel migliorare il benessere delle piante
03/04/2020
Azoto, Fosforo e Potassio sono i tre macronutrienti fondamentali presenti nelle soluzioni nutritive e nei fertilizzanti, ma esistono tantissime altre molecole organiche benefiche per le piante coltivate, che aiutano ad ottenere raccolti sani ed abbondanti. Tra esse ci sono gli amminoacidi. In questo articolo vi illustreremo in che modo gli amminoacidi prodotti da idrolisi enzimatica (FCEH®) influiscono sulla crescita vegetativa delle piante e come contribuiscono al miglioramento del benessere delle stesse anche in condizione di stress ambientale.
Cosa sono gli amminoacidi?
I primi componenti degli organismi viventi sono le proteine, che sono formate da molti amminoacidi legati fra loro. Le piante sintetizzano gli amminoacidi utilizzando ossigeno, acqua e sostanze che si trovano nel suolo, come l’azoto. Gli amminoacidi utili per stimolare il metabolismo delle piante sono quelli liberi in forma levogira.
Gli aminoacidi principali (acido glutammico, acido aspartico, asparagina e glutammina) permettono alla pianta di sintetizzarne molti altri, ognuno con funzioni particolari. In caso di situazioni di stress ambientale (sbalzi di temperatura, siccità, elevate evapotraspirazioni, ecc.), la pianta riduce il suo potere biologico nel sintetizzare gli amminoacidi. Per tale ragione trattamenti esogeni (in applicazione fogliare e/o in fertirrigazione) con prodotti a base di amminoacidi diventano essenziali per ripristinare il vigore vegetativo ed il benessere delle piante.
Funzione degli amminoacidi nella pianta?
Gli amminoacidi fungono da riserva di azoto ed hanno un’azione complessante nei confronti dei nutrienti (K, Ca, Mg, Fe, ecc.). Ogni amminoacido ha una sua funzione specifica nella pianta:
- Acido Glutammico: resistenza a diversi stress ambientali, incremento della germinabilità, regolazione dell’apertura degli stomi, precursore di nuovi amminoacidi, interviene nei meccanismi di resistenza della pianta in situazioni avverse e favorisce l’assimilazione di azoto inorganico.
- Glicina: è il principale amminoacido ad azione complessante. È fondamentale per il potenziamento dell’attività fotosintetica e del contenuto di clorofilla.
- Prolina, Alanina, Idrossiprolina: resistenza a diversi stress ambientali (sbalzi di temperatura, siccità, carenza di ossigeno, salinità, ecc.) ed incremento della germinabilità del polline
- Isoleucina, Leucina, Metionina, Valina, Istidina: precursori degli aromi e della maturazione.
- Fenilalanina: precursore della colorazione e della lignina (essenziale per la lignificazione dei tessuti vegetali).
- Arginina: favorisce lo sviluppo radicale, precursore del sapore ed induce la sintesi di ormoni relazionati.
- Serina, Tirosina: resistenza a diversi stress ambientali.
- Ecc.
Come vengono idrolizzati gli amminoacidi?
Gli amminoacidi costituenti la proteina vengono scissi gli uni dagli altri con processi che possono essere termici, chimici oppure enzimatici. In ILSA le materie prime utilizzate sono il collagene e/o i tessuti vegetali di piante di Fabaceae. Per idrolizzare la proteina (di origine animale oppure vegetale) ILSA utilizza una tecnologia innovativa nel settore dei fertilizzanti denominata FCEH® - Fully Controlled Enzymatic Hydrolysis.
L’idrolisi enzimatica è un processo di idrolisi della proteina che avviene ad opera di enzimi specifici e selettivi in grado di scindere la catena di amminoacidi in punti specifici. Tale processo è denominato “Gentil process”, in quanto avviene all’interno di bioreattori controllati con bassa temperatura (40-50 °C) e pH vicino alla neutralità, condizioni ottimali che consentono agli enzimi di idrolizzare il substrato proteico e di conservare gli amminoacidi nella loro forma naturale (levogira).
Nel caso di matrice di origine animale, il prodotto che si ottiene è una matrice organica ammessa in biologico chiamata “Gelamin®”. La matrice organica è ricca di un pool di amminoacidi liberi (biologicamente attivi) ed è caratterizzata da una buona stabilità, una bassa salinità e da una buona miscibilità con tutti i prodotti presenti in commercio a differenza dei prodotti ottenuti da idrolisi chimica.
Nel caso, invece, di matrice di origine vegetale, il prodotto finale anch’esso è una matrice organica ammessa in biologico denominata “idrolizzato enzimatico di Fabaceae®” ricco in amminoacidi vegetali, Triacontanolo naturale, saponine ed altre sostanze organiche bioattive per il metabolismo della pianta. La matrice organica, inoltre, è caratterizzata da una buona stabilità, una bassa salinità e da una buona miscibilità con tutti i prodotti presenti in commercio e può essere impiegata anche durante la fase di fioritura a differenza dei prodotti ottenuti da idrolisi chimica.
L’esperienza su vite (vitigno Cannonau):
Prove agronomiche eseguite nel 2019 ad Oristano (Sardegna) hanno riconfermato l’efficienza dei Biostimolanti e Specialità Nutrizionali ILSA a base Gelamin® ed Idrolizzato enzimatico di Fabaceae® nel ridurre al minimo i danni provocati dal vento gelido e salso per ottenere piante vigorose (benessere delle piante) ed un raccolto caratterizzato da uva di qualità superiore e con un maggiore tenore zuccherino. Durante il ciclo colturale sono stati eseguiti vari trattamenti fogliari adottando il seguente protocollo:
FASE | Tesi ILSA | Testimone |
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Ripresa vegetativa (28 Maggio) | IlsaC-on: 2 kg/ha Ilsamin MMZ: 3 kg/ha Ilsamin N90: 2 kg/ha |
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Fioritura-Allegagione (09 Giugno) | IlsaC-on: 1,5 kg/ha Ilsamin Boro: 1 kg/ha |
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Fioritura-Allegagione (16 Giugno) | IlsaC-on: 1,5 kg/ha Ilsamin Boro: 1 kg/ha |
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Ingrossamento acini (9 e 19 Luglio) | IlsaC-on: 1,5 kg/ha Ilsamin Calcio: 2,5 kg/ha Ilsamin N90: 2 kg/ha |
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Chiusura grappoli (13 e 28 Agosto) | IlsaC-on: 1,5 kg/ha Ilsamin Calcio: 2,5 kg/ha Ilsamin N90: 2 kg/ha |
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Invaiatura-Maturazione (5,12 e 20 Settembre) | IlsaC-on: 1,5 kg/ha Siliforce: 300 cc |
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Risultati:
Dai rilievi visivi e biometrici si deduce che i trattamenti fogliari eseguiti con i prodotti a base di Gelamin® ed Idrolizzato Enzimatico di Fabaceae® rispetto al testimone hanno favorito:
- Miglioramento generale dell’apparato vegetativo delle piante (Fig. 1),
- Ottenimento di grappoli sani e più compatti nella tesi ILSA rispetto al testimone (Fig.2),
- Maggior contenuto zuccherino nella tesi ILSA più alto del 8% rispetto al testimone (Fig. 3).
Figura 1: Stato vegetativo del vigneto: a sinistra vigneto in pre-trattamento; in centro Tesi ILSA dopo i primi trattamenti; a destra testimone.
Figura 2: Accrescimento grappolo: a sinistra testimone; a destra Tesi ILSA.
PARAMETRO | Tesi ILSA | Testimone |
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Gradi Brix | 25.60 | 23.80 |
Densità espressa in gradi Babo | 22.00 | 20.50 |
Figura 3: Caratteristiche qualitative alla raccolta
Per vedere e scaricare tutti i dettagli relativi alla prova dimostrativa svolta dal servizio agronomico ILSA, registrati sul sito www.ilsagroup.com per accedere alla sezione coltura “vite”. Potrai così vedere come sono posizionate le nostre Specialità Nutrizionali e Biostimolanti in funzione della fase fenologiche.