Redazionali

Le pesche, un viaggio dalla Cina durato secoli

24/06/2013

Ricca di sapore, gustosità e aroma, la pesca risulta essere tra i frutti maggiormente graditi agli italiani. La sua zona di origine è la Cina, dove gli alberi di pesco crescono spontanei. Da qui si diffuse verso l’Antica Persia dove Greci e Romani ne entrarono in contatto.

La coltivazione del pesco si è quindi gradualmente estesa dall’Estremo Oriente fino all’Europa, per molto tempo con il vantaggio di separare le piante dai loro insetti più pericolosi. A metà dell’Ottocento però, per l’evoluzione dei trasporti e la continua importazione di specie di altri continenti, questa situazione è drammaticamente cambiata con l’arrivo di un gran numero di forme parassitarie pericolose. Anche per questa sua particolare storia, il cambiamento degli ambienti di coltivazione e le condizioni pedoclimatiche, è necessario garantire al pesco una corretta nutrizione che riduca le possibili fonti di stress, comprese le malattie da patogeni.

La primavera coincide con un appuntamento fondamentale nella gestione del pescheto, ovvero la somministrazione degli elementi nutritivi necessari per condurre con successo le fasi di maturazione e raccolta. Assume grande importanza il potassio, che favorisce l’accumulo di zuccheri, l’acidità e la colorazione dei frutti. L’azoto è fondamentale per un ottimale sviluppo dei frutti, ma non deve essere mai in eccesso. L’apporto anche di microelementi, in particolare calcio e zinco, favorisce una buona resistenza dei frutti a stress biotici e abiotici.

Gli interventi, quindi, devono essere mirati ad ottenere la migliore produzione possibile e tale obiettivo può essere raggiunto attraverso applicazioni fogliari o in fertirrigazione dei prodotti fluidi ILSA, quali, rispettivamente Ilsamin Boro, Ilsamin Calcio e Ilsamin MMZ o Ilsactive Finale e Ilsadrip Forte, che uniscono gli effetti nutritivi dell’azoto e degli altri elementi apportati a quelli biostimolanti della componente amminoacidica della matrice Gelamin®.

L’azoto organico, completamente solubile, è prontamente disponibile per le piante e non viene lisciviato in caso di applicazioni a livello radicale. La buona presenza di zolfo, magnesio, ferro ed altri microelementi, inoltre, garantisce il conseguimento di un’elevata qualità della produzione finale.

Durante lo sviluppo dei frutticini è opportuno intervenire attraverso applicazioni di prodotti a spiccata azione biostimolante, come IlsaC-on, Glucos K e Siliforce. Questi prodotti favoriscono una maggior sanità della pianta, evidenti miglioramenti di qualità commerciale e di conservabilità dei frutti, grazie all’azione di stimolo del complesso organico di IlsaC-on, all’attività biostimolante dell’acido orto silicico ed al contenuto di potassio facilmente traslocato nella pianta.

Per la nutrizione fogliare del pesco i concimi proteici della gamma Ilsamin risultano ideali perché soddisfano le esigenze nutrizionali con possibilità di interventi tempestivi, non provocano eccessi di azoto durante la formazione dei frutti, favoriscono l’assorbimento naturale di tutti i meso e microelementi richiesti dalle piante.

Approfondimento sulla nutrizione del pesco:

Per una resa di 250-300 q/ha, un pescheto necessita annualmente di circa 150 Kg/ha di azoto, 50-60 di fosforo e 200 di potassio, quantità che devono essere progressivamente disponibili a partire dalla formazione dei germogli.

Più si va verso la stagione calda, maggiori sono le esigenze delle piante, in particolare di potassio e azoto. L’azoto non deve essere mai carente, per non avere frutti piccoli e senza sapore, e perché deve favorire l’accumulo di sostanze di riserva necessarie alla fioritura e alla produzione degli anni successivi. Eccessi di azoto, però, possono prolungare troppo la fase vegetativa, ritardando la maturazione e aumentando l’acidità dei frutti, oltre ad aumentare la sensibilità ai patogeni (afidi, oidio, bolla). Anche gli squilibri nutrizionali sono una diretta conseguenza dell’eccesso di azoto, per cui una equilibrata nutrizione azotata scongiura fenomeni di carenza di altri elementi nutritivi fondamentali.