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LINEAPELLE: ILSA alla tavola rotonda sull’impronta ambientale di prodotto per la filiera della pelle e della moda

Il 26 settembre, dalle 14 alle 17.15, la Conferenza internazionale sulla sostenibilità della filiera pelle organizzata da UNIC, COTANCE e con la collaborazione della Commissione Europea

21/09/2018

Su invito di UNIC Concerie Italiane, l'associazione dell’industria conciaria italiana, in occasione di Lineapelle, ILSA parteciperà con il proprio direttore industriale Franco Cavazza, alla tavola rotonda sull’impronta ambientale di prodotto europea. L’evento è organizzato oltre che da UNIC anche da COTANCE, la Confederazione delle associazioni nazionali dei conciatori dell’Unione Europea, e dal CNR, la principale struttura pubblica di ricerca in Italia, in collaborazione con la Commissione Europea.



ILSA è l’unica azienda italiana del settore fertilizzanti ad aver effettuato, già nel 2015, uno studio di impronta ambientale di stabilimento e di prodotto, focalizzandosi sui prodotti core ottenuti dal recupero di sottoprodotti di origine animale (rifili e rasature di pelli conciate) tipicamente scartati durante le fasi finali del processo di concia.

Questi materiali, che per la filiera della concia sono a tutti gli effetti un rifiuto, vengono valorizzati da ILSA, attraverso processi di estrazione enzimatica e di idrolisi termobarica con vapore, generando fertilizzanti e biostimolanti di pregio e molto richiesti dai mercati di tutto il mondo.

Lo studio effettuato ha una duplice valenza: da un lato fornisce un utile contributo di sostenibilità ambientale alla filiera della concia, perché permette di ridurre notevolmente l’impronta ambientale del processo di concia e dei relativi prodotti; considerando infatti l’intero ciclo di vita della pelle, ILSA ha numericamente e scientificamente calcolato che il proprio processo di recupero ha un’impronta ambientale significativamente inferiore rispetto ad altre soluzioni di recupero e smaltimento (nello specifico la termovalorizzazione).

Basti citare come esempio che l’indicatore relativo alla Carbon Footprint (uno dei 16 indicatori calcolati e previsti dalle linee guida europee per la OEF/PEF ) è più che dimezzato. Dall’altro, permette ad ILSA di rafforzare la propria Green Reputation, producendo e commercializzando fertilizzati e biostimolanti per l’agricoltura a basso impatto ambientale, nell’ottica dell’economia circolare, e riducendo in questo modo l’impronta ambientale anche di tutta la filiera agroalimentare a valle.