Redazionali

ILSA alla Winter School della Sica parla di biostimolanti

La necessità di un background normativo condiviso a livello europeo sui biostimolanti al centro dell’intervento di Chiara Manoli dell’Ilsa alla winter school di Piacenza

09/03/2015

Lo scorso febbraio si è tenuta presso la sede di Piacenza dell’Università Cattolica del Sacro Cuore la Winter School organizzata dalla SICA, Società Italiana di Chimica Agraria. Un ricco panel di relatori ha visto 26 testimonianze da varie università ed istituti di ricerca italiani ed europei e da due aziende, tra cui ILSA.

Chiara Manoli dell’area R&S di ILSA, ha illustrato insieme a Luciano Cavani del DipSA dell’Università di Bologna, il settore emergente dei biostimolanti in agricoltura con una presentazione dal titolo “The use of biostimulants in agriculture: a collaborative overview”. È stata offerta una panoramica il più ampia possibile sul tema, affrontando alcuni aspetti particolarmente attuali come la necessità di una definizione e di un background normativo condivisi ed un focus sugli idrolizzati proteici, grazie alla lunga esperienza di ILSA su questa tipologia di biostimolanti e le competenze di Cavani in ambito di metodiche analitiche per la loro caratterizzazione.

La Winter School ha visto la partecipazione di 28 dottorandi da 13 università italiane e il coinvolgimento di  ricercatori e professori.
Obiettivo primario è stato quello di creare uno spazio in cui condividere idee e soluzioni attorno al grande tema dell’agricoltura sostenibile, al centro anche di Expo 2015. “Feeding the world: the contribution of research in agricultural chemistry to sustainable development” il titolo della scuola, che ha alternato a presentazioni frontali delle attività di gruppo spaziando attorno ad aspetti riguardanti il sistema suolo-pianta-ambiente e varie tecniche innovative sia in campo che in laboratorio.

Un’esperienza che conferma la necessità e le opportunità che derivano da una cooperazione stretta tra università e aziende a favore dell’innovazione industriale per un’agricoltura veramente sostenibile.