Redazionali

Vino di qualità con IlsaC-on

03/02/2014

Come aumentare le caratteristiche qualitative del vino senza intervenire sul mosto? Come aumentare il grado zuccherino e la percentuale di alcol potenziale in maniera del tutto naturale?

Sono domande a cui, fino a qualche tempo fa, nessuno avrebbe avuto il coraggio di rispondere.

Oggi la soluzione esiste: intervenire in campo con i biostimolanti. E con uno in particolare:  IlsaC-on, l’idrolizzato enzimatico di tessuti di Fabaceae di produzione esclusiva ILSA. Riconosciuto di recente come “prodotto ad azione specifica su pianta - biostimolante” dal DM 10 luglio 2013, questo prodotto del tutto naturale ha già da tempo dimostrato la sua grande efficacia. Ciò grazie all’esclusivo processo, che prevede l’impiego di enzimi proteolitici e cellulosolitici specifici, che operano a pH neutro e bassa temperatura, tagliando le catene proteiche dei tessuti vegetali e fornendo un prodotto dalle caratteristiche uniche. In questo modo, si rendono totalmente disponibili e funzionanti gli amminoacidi e le altre molecole ad azione biostimolante, tra cui il triacontanolo, un alcol a catena lunga, naturalmente presente nelle fabacee, su cui esistono volumi di pubblicazioni riguardo il suo indiscusso effetto biostimolante per le piante.



Ma quali sono i benefici per chi fa vitivinicoltura?

Negli ultimi quattro anni, ILSA ha testato in maniera approfondita gli effetti di IlsaC-on, ottenendo delle conferme che sono valse il riconoscimento ufficiale di questo idrolizzato nella categoria dei biostimolanti: aumento del grado zuccherino (espresso sia in gradi brix che in gradi babo) e della percentuale di alcol potenziale, aspetto fondamentale, anche dal punto di vista economico. Il più alto indice di maturazione tecnologica (Zuccheri/Acidi) si ha grazie all’aumento dei gradi brix, senza provocare repentini abbassamenti dell’acidità e del pH;

stimolo dell’attività dell’enzima PAL (Fenilalanina Ammoniaca Liasi). L’attivazione di questo enzima, soprattutto in fase di maturazione (quando la  vite va spesso in stress idrico), consente una maggiore concentrazione di composti fenolici nel prodotto finale;

aumento dello spessore della buccia, che si traduce in una maggiore resistenza degli acini ed in un’alta qualità del mosto. I composti “nobili” del vino, infatti sono presenti principalmente in vinaccioli e buccia, per cui resveratrolo e flavonoidi li ritroviamo in buone quantità nel prodotto finale. Questi effetti sono conseguenti ad azioni specifiche che questo biostimolante esercita sul metabolismo della vite:

attività ormono-simile: come auxine e gibberelline, stimola lo sviluppo vegetativo, l’induzione a fiore delle gemme e l’allegagione più regolare. Ciò consente una notevole riduzione dell’acinellatura e l’allungamento del grappolo, che così risulta più “aperto” e meno soggetto all’attacco di muffe;

regolazione delle vie metaboliche del carbonio e dell’azoto, che favorisce una maggiore fotosintesi. Ciò consente un accumulo maggiore di zuccheri in foglie e acini;

stimolo dell’assorbimento fogliare di macro e microelementi (ferro, magnesio, boro, calcio). Ciò consente una nutrizione più efficace e scongiura fenomeni di clorosi o carenze nutritive;

anticipo della maturazione, in modo da evitare problemi di disidratazione degli acini che molti vitigni hanno in fase di pre-raccolta.

Il maggiore tenore in zuccheri si è avuto in maniera assoluta e, in alcuni casi, il divario è stato eccezionale, come si può vedere anche dai valori riportati nella tabella seguente:

Inoltre, il processo produttivo specifico rende IlsaC-on perfettamente miscibile con qualsiasi formulato commerciale. L’aggiunta di dosi ridotte (1,5-2 kg/ha) di questo idrolizzato, in occasione dei normali trattamenti antiparassitari o interventi di concimazione fogliare che vengono fatti sulla vite, non va così ad incidere ulteriormente sui costi.

Cosa significa? Che l’aumento della qualità e del valore dell’uva si ottiene sia con risparmio economico sia strizzando l’occhio  all’ambiente.

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