Redazionali

ILSA lavora per aumentare l'efficienza della nutrizione azotata e per salvaguardare l'ambiente

20/06/2013

Tutte le piante hanno bisogno di azoto, ma come si sa, esso contribuisce all’inquinamento atmosferico e all’effetto serra.

Per la precisione, tutti i composti azotati vi contribuiscono, siano essi organici (per esempio l’urea, ammine, proteine, ammidi), o minerali, come NO3- e NH4+ ( Ione Nitrico e Ione Ammoniacale), o sostanze gassose.

L'incremento della popolazione mondiale richiede un’agricoltura efficiente, in grado di produrre derrate agricole in quantità adeguata, e solo con concimi efficienti e a base di azoto si può soddisfare questa richiesta.

Per coniugare esigenze di sviluppo e tutela dell’ambiente, l’agricoltura guarda sempre di più ad un miglioramento dei mezzi utilizzati.

ILSA, partendo dalla constatazione che in media solo la metà degli input di azoto introdotti dall’uomo è assorbita dalle colture, ha sviluppato da anni un’attività di ricerca di alto profilo che le ha permesso di realizzare fertilizzanti capaci di minimizzare l’impatto dell’azoto nell’ambiente. Se l’azoto non viene assorbito dalla pianta, infatti, può finire nelle falde sotterranee e solo in parte rimane a disposizione per la coltura successiva.


I dati rilevano che raramente la parte che rimane disponibile supera il 50%, quindi buona parte viene persa nell’ambiente circostante.

Ecco quindi che ILSA lavora per migliorare la NUE (Nitrogen Use Efficiency), cioè l’efficienza di utilizzo dell’azoto, riducendo di fatto le unità di azoto per unità di cibo prodotto. Questo è possibile grazie all’utilizzo delle matrici Agrogel® e Gelamin®, di esclusiva formulazione di ILSA, che consentono un lento rilascio in relazione alle esigenze delle piante, senza problemi di lisciviazione e dilavamento, accompagnando la pianta lungo tutto il suo processo di crescita.

La NUE è generalmente influenzata da tre fattori principali che sono:

- La modalità di apporto dell'azoto (dal suolo, da concimi e da altri input);

- Come le colture riescono ad assorbire l'azoto;

- Quanto azoto è perso dal sistema suolo-pianta.

Ognuno di questi fattori è influenzato dal sistema di gestione delle colture e dalle condizioni ambientali.

Le strategie che ILSA utilizza per migliorare la NUE si manifestano durante il ciclo colturale intervenendo sulla pianta, con tecniche che aumentano l’assorbimento e l'utilizzo di azoto da parte della coltura (miglioramento genetico, riduzione degli stress e equilibrio nella disponibilità di azoto), e nella gestione della concimazione, sfruttando alternative che influenzano la disponibilità di azoto nel suolo con la scelta di fertilizzanti e metodi di applicazione più efficienti.

Per quanto riguarda questo secondo aspetto, misure preventive per ridurre le perdite ed aumentare la NUE riguardano la scelta di dosi non eccessive di fertilizzanti azotati, comunque al alta efficienza, una concimazione azotata sincronizzata con le necessità della pianta, la localizzazione mirata, ovvero basata sul particolare sistema colturale.

Da ricordare che una buona strategia di concimazione include le cosiddette “4G”:

1) giusta fonte di azoto: quelle con la più alta efficienza di utilizzo sono i fertilizzanti a rilascio regolato dall'ambiente;

2) giusta dose: la dose deve essere basata sugli elementi effettivamente asportati con le produzioni;

3) giusta epoca: sincronia tra il momento in cui il fertilizzante rilascia il nutriente e lo sviluppo della coltura, utilizzando anche l'analisi del suolo e della pianta;

4) giusta localizzazione: le diverse tecniche avanzate di localizzazione (interramento in banda laterale, “nesting”, “seed row”) permettono di ridurre le perdite e di concentrare il prodotto nella zona effettivamente esplorata dall’apparato radicale.

L’utilizzo delle “4G” porta ad un miglioramento economico nella produzione ed aiuta a minimizzare l’impatto ambientale.