Redazionali

Biostimolare la vite per una maturazione più equilibrata dell'uva

06/09/2024

Fonte: Costanza Fregoni (VVQ) 



I principali temi discussi nel webinar organizzato da Edagricole in collaborazione con ILSA

L' incremento della variabilità e dell imprevedibilità delle annate viticole rende necessari l'aggiornamento delle conoscenze del viticoltore e del tecnico in merito alla fisiologia della pianta, da un lato, e un adeguamento delle pratiche viticole, dall'altro. Questo per favorire una maturazione che, per tempistiche di svolgimento, uniformità di completamento e raggiungimento di specifici obiettivi enologici (e quindi dicomposizione delle uve alla raccolta) sia la migliore possibile, negli specifici contesti produttivi.

È stato questo il tema portante del webinar dal titolo “Favorirel uniformità di maturazione dell'uva da vino in contesti climatici critici”, organizzato da Edagricole in collaborazione con ILSA e tenutosi il 23 luglio 2024.

“Una vera e propria rivoluzione chimica”
Con queste parole il Prof. Stefano Poni (Università Cattolica delSacro Cuore di Piacenza) ha definito la maturazione, caratterizzata da una complessità che va ben oltre i processi “leader” a essa generalmente associati, come accumulo zuccherino e diminuzione dell'acidità. Soprattutto, ha affermato ilProfessore, occorre avere ben chiaro che le variabilità da gestire sono tre: quella all'interno dell'appezzamento, quella fra grappoli che si sviluppano su germogli diversi della stessa pianta e infine quella fra acini dello stesso grappolo.

“Anche in un grappolo considerato maturo, possono essere presenti acini a stadi diversi di maturità”. Diversi i fattori all'origine di questa variabilità: meso e microclima (che contano per almeno il 50% della variabilità totale), carico di uva,rapporto tra superficie fogliare produzione, regolazione del vigore, stress biotici e abiotici. La criticità dell'attuale contesto produttivo sta essenzialmente nella maggior frequenza, rispetto al passato, di composizioni delle uve non equilibrate al momento della raccolta.


Come gestire la situazione? I fattori su cui agire vanno -per fare solo alcuni esempi- dalla valorizzazione di genotipi naturalmente in grado di maturare meglio in annate complesse a nuovi concetti di gestione della chioma, per giungere a pratiche di campo mirate, tra cui la biostimolazione.

Biostimolare con l'idrolizzato enzimatico di Fabacee
Come ha spiegato Angelo Cifarelli, del Servizio Agronomico di ILSA, nel D.Lgs 10 luglio 2013 -che hamodificato il D.Lgs 75/2010, norma diriferimento per il settore dei fertilizzanti e dei biostimolanti in Italia su iniziativa di ILSA è stato inserito l'idrolizzato enzimatico di Fabacee: il punto di arrivo di un lungo percorso di ricerca e sperimentazione compiuto da ILSA su questa matrice,iniziato oltre dieci anni prima, in collaborazione con università e centri di saggio. La bibliografia sulle proprietà biostimolanti degli estratti di Fabacee era vasta e restituiva un lungo elenco di sostanze interessanti in essi contenute, ma mancava il passo finale per rendere queste proprietà sfruttabili nella pratica.

Questo valeva in particolare per il triacontanolo, alcol a lunga catena dalle conclamate proprietà ormonosimili. Fino al 2013 si era tentato di utilizzare triacontanolo di sintesi ma senza risultati, non essendo esso solubile in acqua e quindi non disponibile per l'assorbimento da parte delle piante. ILSA, con un'esperienza pluridecennale nell'idrolisi enzimatica di diverse matrici, ha applicato questo processo ai tessuti di Fabacee (erba medica in particolare), riuscendo a estrarne le componenti ad azione biostimolante in forma altamente attiva, triacontanolo compreso, grazie all azione di specifici pool di enzimi che lavorano a bassa temperatura e a pH neutro. Ne è nato il biostimolante ILSACON, il cui impiego per via fogliare è consigliato:

• con 3-4 applicazioni ogni 10-15 giorni dalla prefioritura in poi, per favorire lo sviluppo vegetativo, la fioritura e l'allegagione e prevenire i fenomeni di acinellatura;
• con 4 applicazioni ogni 10-15 gg dalla post allegagione in poi, per favorire una maturazione ottimale e uniforme, soprattutto in annate meteorologicamente sfavorevoli.

Il prodotto agisce su diverse vie metaboliche, alcune delle quali ancora in fase di studio, svolgendo un'azione di attivazione enzimatica. Si è, per esempio, evidenziata a seguito dei trattamenti con ILSAC-ON una sovra espressione genica degli enzimi che agiscono sul metabolismo dell'azoto, che ne favorisce l'assimilazione e la trasformazione in aminoacidi, ma anche di quelli coinvolti nel ciclo di Krebs.

Le prove su Glera e Ribolla
Fabrizio Golinelli (Crea Viticoltura Enologia, sede di Gorizia) e Giovanni Mian (Alma Mater Studiorum,Università di Bologna) hanno illustrato risultati di alcune prove eseguite in Friuli Venezia Giulia con lo scopo di valutare gli effetti di ILSACON sulla curva di maturazione delle uve,non sul microbiota della carposfera. Le prove, di durata biennale su Ribolla gialla coltivata a Capriva del Friuli (GO) e triennale su Glera coltivata a Medea (GO), hanno confermato, su due varietà dalla maturazione spesso “difficile”, la capacità ILSAC-ON di anticipare, regolarizzare e uniformare la maturazione, con gradi Brix e APA sempre maggiori nei mosti del trattato rispetto quelli del testimone non trattato e concomitante mantenimento di valori di pH ottimali.

In entrambe le prove, inoltre, sono stati effettuati alcuni approfondimenti sul microbioma del mosto, notando effetti misurabili di ILSAC-ON sulle popolazioni microbiche della carposfera, con un aumento di lieviti Saccharomyces e batteri lattici.

Nel 2022 è stato eseguito su Glera uno studio di meta barcoding per analizzare dal punto di vista tassonomico le comunità microbiche presenti sulla pruina. i risultati ottenuti è interessante sottolineare la maggior presenza nel trattato di specie del generePedobacter, di interesse perché diverse esse esercitano un'azione di biocontrollo nei confronti di patogeni fungini.



I BENEFICI ASSOCIATI ALL'IMPIEGO DI ILSAC-ON

• stimola lo sviluppo vegetativo e la fotosintesi

• uniforma la fioritua e aumenta la percentuale di allegagione

• riduce gli stress fisiologici in fase di maturazione

• aumenta la qualità dell'uva (gradi Brix, polifenoli, APA)

• miscibile con qualsiasi formulato

• aumenta il guadagno del produttore

Calano invece nel trattato, rispetto al non trattato, le specie del genere Gluconobacter, produttrici d VOCs (composti organici volatili) e pertanto passibili di deteriorare il profilo sensoriale di mosti e vini. Per quanto riguarda infine funghi e lieviti, si è rilevata una maggiore abbondanza nel trattato di specie del genere Pithomyces, ad azione antibotritica, e Hanseniaspora, potenzialmente utili nelle fermentazioni spontanee.

La registrazione del webinar e le relazioni presentate sono disponibili sul sito web di VVQ al link https://shorturl.at/mdqRX


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