Redazionali

Il ruolo della sostanza organica per il miglioramento della fertilità biologica del suolo

03/12/2021

Il suolo contiene una grande riserva di carbonio organico sotto forma di sostanza organica, stimata intorno ai 1500 miliardi di tonnellate in confronto alla biomassa vegetale (560 miliardi di tonnellate) e all’atmosfera (720 miliardi di tonnellate). Purtroppo, le suddette quantità hanno subito una riduzione causata principalmente dall’utilizzo di combustibili fossili, dalla deforestazione e dal cambiamento dei sistemi colturali, ecc. Inoltre, l’uso in agricoltura di mezzi tecnici chimici ha determinato negli anni una riduzione consistente di sostanza organica di qualità con effetti deleteri sulla fertilità biologica del suolo.

Nel suolo agrario, infatti, la riduzione della sostanza organica è un aspetto negativo e da risolvere, per il delicato equilibrio che si è stabilito nei secoli tra suolo, pianta e microrganismi che ha permesso la coltivazione di diverse specie vegetali. Per questi motivi conservare la sostanza organica nel suolo è importantissimo sia dal punto di vista economico che ambientale. E’ una delle vie possibili per contrastare il disastro socio-economico derivante dall’evoluzione continua dei fenomeni erosivi e di desertificazione, che determinano una riduzione delle superficie agrarie. Considerata la sua importanza, il presente articolo ha l’obiettivo di fornire alcune nozioni concernenti le caratteristiche e i benefici della sostanza organica presentando agli operatori di settore alcune soluzioni per il miglioramento della fertilità biologica del suolo.

Che cos’è la sostanza organica?

La sostanza organica è costituita da residui vegetali, da residui animali e da quelli apportati dall’uomo. Inoltre, vengono considerate in questa categoria anche le sostanze organiche indecomposte, quelle in via di trasformazione e i prodotti umici derivati. In funzione delle caratteristiche pedoclimatiche del suolo, la sostanza organica subisce diversi processi di trasformazione che riguardano la putrefazione, l’umificazione e la mineralizzazione. Il processo di trasformazione più importante è l’umificazione che avviene ad opera dei microrganismi che decompongono e trasformano la sostanza organica in humus stabile.
È all’humus che si attribuiscono le principali proprietà strutturali e nutritive della frazione organica del suolo. Un suolo viene classificato fertile non in base alla percentuale di materia organica presente, ma per il grado di umificazione della stessa e per la maggiore percentuale di frazionamento dell’humus (acidi umici, ac. fulvici, ac. uminico, ac.himatomelanico ed ac. crenico).
Per tale ragione, l’operatore agricolo dovrebbe fornire al suolo una sostanza organica di qualità per ottenere, al termine della sua trasformazione, una frazione umica eccellente. Quindi per ottenere un humus stabile, il materiale organico immesso nel suolo deve essere formato da vegetali contenenti elevate quantità di lignina e cellulosa.

Quali sono le funzioni della sostanza organica?

Le funzioni che la sostanza organica svolge in un suolo agrario sono innumerevoli, insostituibili ed indispensabili. Le principali di esse vengono di seguito sinteticamente illustrate:

  • Azione sulla struttura del suolo: la sostanza organica resta la maggiore artefice della struttura del suolo agendo come cementante delle particelle minerali. A tale riguardo, si può affermare che se in un suolo diminuisce la sostanza organica incrementerà la sua densità e diminuirà la sua porosità. A sua volta diminuiranno l’aerazione, lo sviluppo delle radici e l’attività microbiologica, e quindi diminuirà la fertilità del suolo.
    Quindi, in seguito all’effetto cementante svolto dall’humus, i suoli argillosi, compatti, umidi ed asfittici divengono soffici e permeabili all’aria e all’acqua; quelli sabbiosi, invece, prendono consistenza ed acquistano un proprio colloidismo, migliorando le caratteristiche fisiche e chimiche del suolo.
  • Lavorazione del terreno: la lavorabilità di un suolo argilloso è influenzata positivamente dalla sostanza organica che rende prolungato lo stato di tempera, oltre che meno faticosa la lavorazione. Quindi, l’apporto di sostanza organica di qualità migliora le condizioni di lavorabilità del suolo.
  • Funzione nutritiva: risulta importante la funzione nutritiva dell’humus nei confronti delle piante, che avviene attraverso il processo di mineralizzazione, che consente il rilascio di notevoli quantità di nutrienti essenziali per la crescita vegeto-produttiva delle colture (azoto, fosforo, potassio, ferro, zinco, ecc.). Inoltre, nei suoli calcarei la sostanza organica rallenta l’insolubilizzazione del fosforo ed offre alle colture e ai microrganismi il ferro in forma assimilabile, evitando l’insorgenza della clorosi. Dalla sua decomposizione l’area del suolo e quella del soprasuolo si arricchiscono di anidride carbonica, con l’effetto di permettere una più intensa fotosintesi.
  • Azione sullo sviluppo dei microrganismi: la sostanza organica rappresenta l’elemento indispensabile per la vita microbica di un suolo. Quindi, l’apporto di sostanza organica in quantità adeguate risulta determinante per attivare in brevissimo tempo una flora microbica poco attiva o scarsamente presente nel suolo.
  • Azione sul potere tampone del suolo: la presenza di una buona sostanza organica e di humus ostacola i cambiamenti rapidi relativi alle reazioni chimiche che avvengono nel suolo, assicurando le condizioni migliori per la nutrizione delle piante.
  • Azione di potere assorbente: la sostanza organica ha la capacità di trattenere gli elementi nutritivi presenti nella soluzione circolante del suolo, in questo modo si limitano i fenomeni di dilavamento e di lisciviazione degli elementi nutritivi e si riduce il rischio di inquinamento delle falde acquifere.

Quali sono le soluzioni consone a limitare la perdita di sostanza organica nel suolo?

Per mantenere e migliorare la dotazione del suolo in sostanza organica, occorre mettere in atto strategie tecniche funzionali allo scopo come:

  • Riduzione e/o limitazione delle lavorazioni del suolo.
  • Coltivazioni di colture intercalari da interrare.
  • Coltivazione delle leguminose da foraggio.
  • Interramento dei residui colturali.
  • Impiego di concimi ed ammendanti organici di buona qualità.

In merito all’ultima strategia tecnica, ILSA propone ILSALIFE, un ammendante compostato verde, ammesso in biologico.
ILSALIFE grazie ad un processo di compostaggio naturale, il residuo verde raccolto dalla manutenzione di giardini e parchi, viene opportunamente selezionato e trasformato in un compostato verde dalle ottime proprietà agronomiche, grazie all’alto contenuto di sostanza organica, carbonio umico e fulvico ed è la dimostrazione di come sia possibile, in un contesto di “economia circolare”, trasformare una materia nobile, non utilizzata, in un prodotto naturale e ammesso in biologico.

Un progetto in linea con la filosofia di ILSA che è quella di una agricoltura ad alta sostenibilità ambientale, sociale ed economica.

Una volta terminato il processo naturale di compostaggio ILSA prende in carico la biomassa vegetale risultante che viene poi integrata con altre sostanze naturali indispensabili per la nutrizione vegetale e trasformata in pellet facilmente distribuibili nel terreno. Il processo industriale è completamente automatizzato, non richiede l’impiego di sostanze chimiche e non produce rifiuti né solidi né liquidi.

ILSALIFE presenta diversi vantaggi agronomici, tra i quali:

  • Migliora sia la fertilità che la struttura del suolo, grazie alla sua composizione chimica.
  • Nutre le piante, grazie alla presenza di calcio, ferro, magnesio ed altri elementi nutritivi.
  • Si adatta a tutti i suoli, grazie alla sua composizione e alle caratteristiche chimico-fisiche.
  • Ha un’alta stabilità e la possibilità di conservazione per lunghi periodi, grazie alla bassa umidità del prodotto (intorno al 15%) che non è soggetto a trasformazioni e abbassamenti di volume nel tempo.
  • Non ha problemi di stoccaggio, grazie all’assenza di odori sgradevoli che, invece, caratterizzano molti prodotti in commercio.
  • L’assenza di contaminanti microbiologici (Salmonella spp., Escherichia coli, ecc.), sostanze ormonali ed inquinanti ambientali, grazie alla natura completamente vegetale e all’assenza di deiezioni animali o fanghi di smaltimento, che caratterizzano molti prodotti in commercio derivanti da allevamenti industriali o digestati.
  • La convenienza in rapporto al suo peso reale, soprattutto grazie alla bassa percentuale di umidità.

Infine, ILSALIFE è particolarmente indicato nella fase di preparazione del letto di semina o trapianto di colture orticole e per la concimazione invernale di oliveti, vigneti e frutteti. Se ne consiglia l’uso anche per coltivazioni estensive e per la preparazione di miscele di substrati. Si suggerisce di utilizzare il prodotto interrandolo dopo la sua distribuzione sul terreno.

Per vedere e scaricare tutti i dettagli relativi ai nostri prodotti vai sul sito www.ilsagroup.com nella sezione Nutrizione. Potrai scoprire inoltre la gamma delle Specialità Nutrizionali e dei Biostimolanti del programma Viridem® e, registrandoti, scaricare documentazione tecnica di approfondimento.

Schede tecniche - Certificazioni - Dossier - Risultati di campo e altri approfondimenti