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Women in Science: Arianna and Letizia, Energy and Determination in Chemical Research for a Sustainable Future

09/02/2024

Letizia Scarabattoli è una determinata ventiseienne di Perugia che ha abbracciato la chimica come vocazione dopo una formazione classica, ispirata dall'interesse per le indagini scientifiche. Attualmente sta completando un dottorato di ricerca presso l'Università di Milano, focalizzato sullo sviluppo di peptidi bioattivi mediante l'idrolisi enzimatica di scarti proteici dell'industria agroalimentare. “Il mio progetto di ricerca è relativo alla valorizzazione di biomasse di scarto del mondo agricolo e alimentare per la realizzazione di biostimolanti in grado di aiutare le piante contro gli stress abiotici. Investigarne i risultati mi appassiona, per il contributo sia nei termini di un’economia circolare, ma anche nel migliorare le produzioni agricole, in un momento così complesso per il Pianeta”.

Alla domanda, d’obbligo, visto che la giornata mondiale vuole sensibilizzare sugli stereotipi culturali che vedono le donne poco adatte alle discipline scientifiche, se hanno mai subito discriminazioni, nessuna di loro dice di aver mai vissuto esperienze negative in questo senso. Ciò nonostante è palese ad entrambe come in ambito universitario, il gap tra i due generi si allarghi nelle posizioni di vertice, che sono prevalentemente al maschile. E per ricordare che se ora la situazione è molto migliorata, è solo il risultato di vere battaglie, Letizia cita il libro “Lezioni di chimica” di Bonnie Garmus. In questo volume diventato un best seller, l’autrice racconta l’esperienza di Elizabeth Zott che negli Stati Uniti d’America degli anni ’60, fu osteggiata come ricercatrice chimica perché ritenuta una carriera non adatta ad una donna, ma che ha potuto diffondere scienza e cultura, e soprattutto consapevolezza sulle discriminazioni vissute dalle donne, attraverso un palcoscenico privilegiato e inconsueto come una trasmissione televisiva molto popolare dedicata alla cucina, “Cena alle sei”.

Nasce invece da una passione per l’ambiente naturale, gli animali, per la sua terra, la Sardegna, la scelta di Arianna Ecca, 25 anni, di fare da subito il liceo scientifico e poi dedicarsi allo studio delle biotecnologie. Attualmente laureanda magistrale presso l'Università di Padova, il suo progetto di tesi in corso presso ILSA si concentra sullo screening dell'efficacia di nuovi prototipi di fertilizzanti biostimolanti. La sua missione è chiara: contribuire a rendere le coltivazioni più resilienti agli stress ambientali, come la carenza idrica e gli eccessi di salinità, promuovendo pratiche agricole sostenibili per fronteggiare il cambiamento climatico. “La scorsa settimana (ndr. Febbraio 2024) in Sardegna c’erano già 20 gradi e questo non va bene, significa che in estate ce ne saranno 45. Molti stanno già irrigando: bisogna agire velocemente e rendersi conto che il cambiamento climatico esiste, è effettivo, è pericoloso e non interessa solo l’agricoltura ma la quotidianità di tutti noi”. Un’esperienza negli scout dove uno dei dictat è “lascia il luogo più pulito di come lo hai trovato” fa da guida al presente e al futuro di Arianna nel suo quotidiano lavoro di ricerca.

Un futuro per entrambe che si prefigura di grande dinamismo, ma certamente nei laboratori di ricerca dopo un’esperienza in ILSA che giudicano molto positivamente. Arianna è anche young ambassador dell’associazione “Women&Tech” che avvicina le donne alla tecnologia e crea rete, non solo negli ambiti delle discipline STEM, dall'inglese science, technology, engineering and mathematics “Perché sì, la scienza è anche donna, siamo un bel gruppo” – sottolinea Arianna. Per fortuna i tempi di Elizabeth Zott sembrano essere definitivamente tramontati.

Letizia Scarabattoli
Sta svolgendo il dottorato in chimica industriale presso l’università di Milano. Si tratta di un dottorato su tematiche green, all’interno della linea di ricerca coerente con le traiettorie definite dalla Strategia Nazionale di Specializzazione Intelligente (SNSI) 2014-2020, dal Programma nazionale per la ricerca (PNR) 2021-2027 (art. 3, comma 2 del DM 1061/2021). Il progetto prevede la preparazione di peptidi bioattivi mediante idrolisi enzimatica di scarti dell’industria agroalimentare ad elevato contenuto proteico (Production of bioactive peptides by enzymatic hydrolysis of protein-rich biomass waste).


Arianna Ecca
E’ una laureanda magistrale in biotecnologie industriali presso l’università di Padova. L’argomento del progetto di tesi che sta svolgendo in ILSA è “Fertilizzanti biostimolanti per un’agricoltura sostenibile: screening dell’efficacia e possibile claim di nuovi prototipi”.